Benvenuti nel mio mondo fatto di fantasia, creatività, libero pensiero, nel rispetto di tutto e di tutti......divido con voi le mie esperienze, le mie sensazioni e i miei pensieri ......piu' profondi!

Non so se riuscirò o mi sarà concesso di chiudere "il cerchio", "disegnandolo sulla grande tela della vita". So di per certo però, che qualunque cosa accadrà nel mio percorso di vita futura, le parole, i pensieri, i racconti e le riflessioni, qui riposti, rimarranno, spero, come spunto e stimolo di riflessione per chiunque li leggerà.

sabato 25 aprile 2009

20 - La caldarella di Strazzacappa

La caldarella di StrazzacappaTutto cominciò all’alba dell’ultimo sabato di aprile del 1001. A quel tempo il bosco, detto del Cervaro, perché attraversato dall’omonimo fiume, era molto ricco di querce e frequentato da ricchi signori per la caccia e da pastori, che dalle regioni vicine venivano in Puglia, percorrendo i lunghi tratturi della transumanza. Alle prime luci dell’alba di quel sabato,
un conte, andando a caccia, venne investito ed avvolto da un grande bagliore di luce che proveniva da una quercia, il conte istintivamente si tirò indietro impaurito. Ma ecco dalla sommità della quercia una misteriosa Signora, avvolta in luce sfolgorante gli disse: “Non temere, io sono la Madre di Dio, voglio che qui mi sia eretta una cappella e concederò a quanti mi invocheranno con cuore sincero una moltitudine di grazie”. Contemporaneamente un contadino, di nome Strazzacappa, che si recava al lavoro con i suoi buoi, alla vista della Signora, capì subito di essere in presenza della Vergine Santissima e per primo mise dell’olio nella “caldarella”, cioè la pentola di rame che usava per cuocere il cibo e con uno stoppino ne fece una lampada votiva, che appese ai rami della quercia. Con meraviglia il conte e il contadino scorgono tra i rami dell’albero una statua di legno scuro, raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù sulle ginocchia. Lo stesso Strazzacappa fu poi testimone di un secondo prodigio, la fiamma della “caldarella” arse per giorni e mesi senza consumare olio. I pellegrini che già venivano a pregare la Madonna,
si unsero con quell’olio benedetto e miracoloso e molti di essi che chiedevano la grazia furono guariti sia nel corpo che nell’anima. Questo succede anche oggi. Cristo per mezzo della Madonna ci guarisce anche dai mali fisici. L’unzione con l’olio dell’Incoronata ci ricorda l’unzione che abbiamo ricevuto il giorno del battesimo.
Dopo più di 1000 anni le parole della Vergine sono attuali più che mai: “Non abbiate paura! Io sono la Madre di Dio”. Ce lo ha ripetuto Giovanni Paolo II : “Non abbiate paura, aprite, spalancate le porte a Cristo” E nel segno della continuità Sua Santità Benedetto XVI oggi ha detto: “Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita. Chi fa entrare Cristo non perde nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande”


C’è Maria sulla nostra strada, che fa fuggire ogni paura. Senza più paura la nostra vita è tutta una festa. La festa della vittoria sulla paura, è la più bella festa della vita, è il momento dell’amore.

Noi non abbiamo la pretesa di riuscirci a tutti i costi, ma abbiamo il dovere di provarci.

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