“O navis, referent in mare te novi
fluctus.” (Orazio).
“O nave,
nuovi flutti ti sospingeranno in mare! O che cosa fai? Arriva presto al porto!
Non vedi che il fianco è privo di remi e l'albero danneggiato dal veloce vento
Africo? “
La mia navigazione
nel mare della vita è alquanto limitata ad acque calme e tranquille.
È capitato qualche volta che la mia imbarcazione affrontasse delle tempeste, ma i danni fortunatamente sono stati sempre abbastanza contenuti.
È capitato qualche volta che la mia imbarcazione affrontasse delle tempeste, ma i danni fortunatamente sono stati sempre abbastanza contenuti.
Questa
volta invece sono stato trascinato in una tempesta che può essere considerata
la “tempesta perfetta” della mia vita.
Venti fortissimi ed impetuosi sospinti da forze ostili ed occulte hanno
scatenato una tempesta incredibile ed indescrivibile ed hanno trascinato il mio
natante in acque agitate e burrascose.
Quella che per me è sempre stata una
navigazione tranquilla e sicura si è trasformata in un vero e proprio incubo.
Il mare calmo e placido abituato a solcare, improvvisamente è diventato grosso,
selvaggio ed indomabile. Sono in balia di onde altissime e gigantesche, che
scuotono ripetutamente con forza e con violenza la mia imbarcazione.
La mia
bussola non indica più il vero nord; i miei punti cardini di riferimento sono
saltati ed io pur essendo un marinaio esperto non riconosco più la rotta e la giusta direzione per l’approdo ad un
porto sicuro nel quale mettermi a riparo.
Sono
giorni terribili, interminabili.
Il cielo è tetro e le nuvole minacciano
pioggia e burrasca.
Il sole sembra sparito per sempre, l’aria è irrespirabile.
Le forze sono allo stremo. La vergogna e l’umiliazione per il naufragio è
tanta, perché tutto è inevitabile.
Tutto ciò che doveva accadere, è accaduto.
Nulla è stato risparmiato.
Tutto un carico di vita, di esperienza, di fiducia,
di dignità, di buono e di bello che la mia nave ha trasportato per tanti anni
con onore… è andato perduto per sempre!
La nave è perduta e con essa, per onore
anche il capitano dovrebbe affondare con essa. Sono giorni drammatici fatti
di tanta disperazione, nel silenzio
assordante, nell’isolamento più totale e nell’indifferenza più assoluta.
…
Sono ormai
un naufrago in balia delle onde di un mare burrascoso e sballottato ed
avversato da correnti e venti contrari alla mia rotta. Non solo le mie forze
fisiche mi stanno abbandonando, ma anche la mia fede in Dio inizia a vacillare
in questa tempesta così inspiegabilmente violenta.
La mia nave sta affondando ed io con lei,
cerco aiuto ma nessuno mi ascolta, nessuno mi può ascoltare, le mie grida sono
mute.
Grido a Dio di aiutarmi, ma anche Lui sembra non ascoltarmi.
Vivo un doppio naufragio, fisico e spirituale.
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta: