Benvenuti nel mio mondo fatto di fantasia, creatività, libero pensiero, nel rispetto di tutto e di tutti......divido con voi le mie esperienze, le mie sensazioni e i miei pensieri ......piu' profondi!

Non so se riuscirò o mi sarà concesso di chiudere "il cerchio", "disegnandolo sulla grande tela della vita". So di per certo però, che qualunque cosa accadrà nel mio percorso di vita futura, le parole, i pensieri, i racconti e le riflessioni, qui riposti, rimarranno, spero, come spunto e stimolo di riflessione per chiunque li leggerà.

giovedì 15 gennaio 2015

La Tempesta

“O navis, referent in mare te novi fluctus.” (Orazio).
“O nave, nuovi flutti ti sospingeranno in mare! O che cosa fai? Arriva presto al porto! Non vedi che il fianco è privo di remi e l'albero danneggiato dal veloce vento Africo? “

La mia navigazione nel mare della vita è alquanto limitata ad acque calme e tranquille. 
È capitato qualche volta che la mia imbarcazione affrontasse delle tempeste, ma i danni fortunatamente sono stati sempre abbastanza contenuti.
Questa volta invece sono stato trascinato in una tempesta che può essere considerata la “tempesta perfetta” della mia vita.
Durante la mia normale navigazione, improvvisamente la mia navicella si è trovata in mare aperto. 
Venti fortissimi ed impetuosi sospinti da forze ostili ed occulte hanno scatenato una tempesta incredibile ed indescrivibile ed hanno trascinato il mio natante in acque agitate e burrascose. 
Quella che per me è sempre stata una navigazione tranquilla e sicura si è trasformata in un vero e proprio incubo. 
Il mare calmo e placido abituato a solcare, improvvisamente è diventato grosso, selvaggio ed indomabile. Sono in balia di onde altissime e gigantesche, che scuotono ripetutamente con forza e con violenza la mia imbarcazione. 
La mia bussola non indica più il vero nord; i miei punti cardini di riferimento sono saltati ed io pur essendo un marinaio esperto non riconosco più la rotta  e la giusta direzione per l’approdo ad un porto sicuro nel quale mettermi a riparo.
Sono giorni terribili, interminabili. 
Il cielo è tetro e le nuvole minacciano pioggia e burrasca. 
Il sole sembra sparito per sempre, l’aria è irrespirabile. Le forze sono allo stremo. La vergogna e l’umiliazione per il naufragio è tanta, perché tutto è inevitabile. 
Tutto ciò che doveva accadere, è accaduto. 
Nulla è stato risparmiato. 
Tutto un carico di vita, di esperienza, di fiducia, di dignità, di buono e di bello che la mia nave ha trasportato per tanti anni con onore… è andato perduto per sempre! 
La nave è perduta e con essa, per onore anche il capitano dovrebbe affondare con essa. Sono giorni drammatici fatti di  tanta disperazione, nel silenzio assordante, nell’isolamento più totale e nell’indifferenza più assoluta.
Sono ormai un naufrago in balia delle onde di un mare burrascoso e sballottato ed avversato da correnti e venti contrari alla mia rotta. Non solo le mie forze fisiche mi stanno abbandonando, ma anche la mia fede in Dio inizia a vacillare in questa tempesta così inspiegabilmente violenta.
Sono disperato. 
La mia nave sta affondando ed io con lei, cerco aiuto ma nessuno mi ascolta, nessuno mi può ascoltare, le mie grida sono mute. 
Grido a Dio di aiutarmi, ma anche Lui sembra non ascoltarmi.
Vivo un doppio naufragio, fisico e spirituale. 

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